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Piccoli e corti a Marano (NA)

Piccoli e corti a Marano (NA)

DIRITTI ANIMATI

PON C-3-FSE-2010-497 alla Scuola primaria Ranucci di Marano di Napoli

Piccoli e corti è tornato nella primavera 2011 a Marano, precisamente al  2° circolo didattico Ranucci-Mallardo, a condurre i laboratori di video-animazione "Diritti animati".

Nei laboratori svolti si è pensato di far sperimentare ai bambini diverse tecniche di animazione, realizzando in ogni incontro di 3 ore un unico lavoro completo. Lo scopo è stato di imparare, sperimentare e infine avere un risultato immediato ed efficace.
Si è scelto quindi di variare tecnica ad ogni variazione di argomento. Insieme all’esperta di Libera, Patrizia Boccone, i bambini hanno discusso e analizzato quattro temi tratti dalla Carta dei diritti dei bambini. Per tradurre ognuno di essi in video, si è utilizzata una tecnica differente, con una semplice sceneggiatura e un immediato riscontro pratico e visivo.

Per il tema della disabilità, perché avesse anche un impatto personale e fisico sui bambini, si è scelta la pixillation: i bambini sono  coinvolti in qualità di attori, ma non si muovono se non tra uno scatto e l’altro della telecamera, cambiando posizione. Il risultato video viene fuori dalla successione dei singoli scatti. Il tutto è stato girato in parte all’esterno della scuola, sfruttando le scale e la rampa apposita per i disabili e in parte all’interno per rappresentare il normale inserimento nel gruppo classe.

Per i diritti riguardanti la famiglia, e in particolare l’aspetto dell’importanza della salvaguardia dell’unità familiare, si è pensato che nulla potesse essere più adatto di un puzzle da scomporre e ricomporre opportunamente. Il bambino, che si trova forzatamente separato dai genitori, ha diritto a veder scomposto il puzzle della sua vita per ricomporlo poi con i pezzi giusti, riunito con i suoi affetti: genitori, gatti, familiari in genere, quelli che lo facciano sentire bene facendo tornare l’arcobaleno.

Il diritto al gioco è stato affidato invece all’animazione di oggetti. Sono vere le mani dei bambini e i loro giochi, mentre è disegnata su carta la mano adulta che ostacola il gioco e mina l’infanzia con armi e strumenti di lavoro che non dovrebbero essere destinati ai bambini. Sono le loro mani che sul finale scacciano via l’adulto con tutte le sue interferenze negative e lasciano venir fuori il proprio diritto ad essere bambini.

Infine il diritto allo studio: rappresentato sulla lavagna dell’aula, che ci è sembrata la più giusta location per questo tema. Un brevissimo corto per dire che sono gli adulti a dover fornire ai piccoli gli strumenti per potersi istruire e diventare grandi. Disegno animato cancellando e riscrivendo sulla lavagna tutta l’azione.

Pensiamo che questo modo di lavorare sia stata un’ottima, soprattutto efficace, immersione nel mondo dell’animazione. È stato compreso che si possono dire tante cose importanti con un cartone animato, e che dunque quest’ultimo può essere un mezzo per dire in maniera anche divertente le cose più serie. Inoltre si è sperimentata l’efficacia di affermare con forza e in prima persona i propri diritti: è tutt’altra cosa dal vederli o sentirli ribadire dagli adulti.

Ci sembra che il gruppo di bambini coinvolti abbia risposto nel modo migliore: interessati, protagonisti, divertiti e stupiti della semplicità e insieme complessità delle tecniche di animazione. Lavorare tre ore di fila, per poi vedere pochi secondi di animazione è un’esperienza forte, piena e decisa: la fatica che ci vuole per realizzare qualsiasi lavoro che abbia un suo forte significato non poteva essere meglio intesa.
Sicuramente educati a vedere materiale audiovisivo con il giusto approccio, i bambini sono stati dunque parte attiva e all’occorrenza critica anche durante le fasi introduttiva e finale di proiezione di lavori mostrati a scopo didattico.
Pensiamo di aver condotto con loro un percorso intenso e interessante che può tranquillamente portarli a sperimentare, con i loro semplici e quotidiani mezzi, qualche lavoro simile in proprio.

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